lunedì 7 settembre 2009

returnees

Siamo tornati a "casa" da qualche mese.
Questi dovrebbero essere i giorni durante i quali ci rendiamo conto, più o meno, di cosa è stata la nostra esperienza.
Anche nei precedenti interventi provavo a chiedermi, ed a spiegarmi:

Cos'è uno scambio interculturale?

Qualche generica risposta l'abbiamo già data.
Abbiamo stabilito che in certi casi è impossibile porsi e rispondersi alle le più semplici domande e risposte, perche le varie esperienze sono troppo diverse, quindi le risposte sono tutte diverse.
Troppo soggettive.
Però abbiamo anche visto che si possono tracciare delle "linee generali", seguendo i pochi, ma importanti, punti in comune.
Uno di questi?
La maggior parte di noi, al ritorno, dice di rendersi conto non solo di essere cambiato, ma di avere una "marcia in piu".
Alcuni sociologi che di tutto cio ne sanno sicuramente piu di me, hanno stabilito che questa "marcia in piu", nella maggior parte dei casi, consiste nel parlare fluidamente una nuova lingua, nell'avere piu capacita di adattamento a nuove culture ecc ecc, tutte cose di cui intercultura ci ha parlato e straparlato.
Poi qualcuno dice di non sentirla questa marcia in piu...
Anzi, qualcuno dice addirittura di sentirsi meno "aperto" rispetto a prima della partenza!
E chi sono io per giudicare la sua esperienza come "meno valida"?
E quindi...dov'è il punto in comune..?
E...cosa possiamo aggiungere di nuovo a cio di cui intercultura ci ha parlato tanto..?
Sarebbe mai possibile scrivere con precisione in cosa ci cambia, nella maggior parte dei casi, fare un'esperienza del genere..?
Forse si.
"Cosa cambia nella vita di una persona, dopo un anno all'estero con afs?"
Una sola cosa è certa: tutti torniamo diversi.
Ok.
Se uno poi riprende o no le sue vecchie amicizie, questa è un'altra cosa...
Se uno poi la vive bene o male, questo è soggettivo...
Ma su una cosa, siamo sicuri:
Cambiamo, nel bene o nel male.
Non sto dicendo che miglioriamo.
Non necessariamente..
Non sto dicendo che peggioriamo.
Ma cambiamo.
Molto.
Moltissimo.
Torniamo nel nostro paese e siamo persone diverse.
Ciò che, al ritorno, dovremmo cercare di fare è, tra un po' di studio ed una rimpatriata tra vecchi amici, chiederci:
"Io, in cosa sono cambiato?"
Per ognuno di noi la risposta sara probabilmetne diversa, ma cio che dobbiamo fare, è la stessa cosa:
Prendere consapevolezza di cosa abbiamo fatto.
Prendere consapevolezza di chi siamo.
Prendere consapevolezza, soprattutto, di cio che possiamo fare.
di cio che saremo.
Alla fine, è cio che fanno tutti al mondo, AFSers o no.
Tutti vogliono avere "consapevolezza di se".
Diciamo che...siamo stati in gradi di nascere e vivere, per piu o meno 17 anni della nostra vita, in italia.
Poi siamo stati in grado di vivere in un altro paese, almeno per qualche mese, quasi come se vivessimo li da sempre.
E probabilmente avremmo potuto continuare a farlo.
[del resto, chi, al ritorno nel suo paese, non ha un po' di voglia di tornare nell'altro..?]
Diciamo che afs ci rende ancora piu difficile l'arduo "compito" di essere consapevoli di chi si è, da dove si viene, e dove si va.
[invece di farlo su una sola vita, lo dobbiamo fare su due..insomma, il discorso sulla "vita parallela" l'abbiamo già fatto e dimostrato]
Proviamo ora a rispondere a questi 3 quesiti, in maniera generale, in modo che possa valere per tutti.
Da dove veniamo..?
Da un insieme di fatti, in susseguitisi in ordine cronologicaìo.
Su questo non ci sono dubbi.
Veniamo da una mamma ed un papà, veniamo da quella che abbiamo sempre conosciuto come "la nostra vita" nel nostro paese di origine, veniamo da una serie di "scontri" con amore, odio, stanchezza, passione, frenesia...e gli altri aggiungeteli voi.
Veniamo da una serie di ostacoli superati o schivati con successo, quali le difficolta con una lingua che non si conosce, con una famiglia che non si conosce, con un modno intero che non si conosce, ed un'altra serie di ostacoli, fatta di delusioni, amori falliti, scontri in famiglia, con la società...insomma, gli ostacoli che ha ogni persona, in ogni vita.
Chi siamo?
Beh, questa è una domanda difficile alla quale rispondere...!
Posso dire con certezza, non esattamente "chi siamo", ma in che "ruolo" dobbiamo cercare di "entrare", almeno per un po', per quanto stretto ci possa stare...
Ovvero, dobbiamo rientrare un po' in quello che era il nostro posto prima della partenza, almeno alle apparenze.
Ovvio, poi lo "modelliamo" come piu preferiamo, pero nella maggior parte dei casi dobbiamo tornare a studiare, dobbiamo tornare nella stessa classe, con le stesse persone, gli stessi professori, la stessa famiglia...
Con la pretesa di rifarci una vita, ancora...
Non riprenderci quella di prima.
Quella, nella maggior parte dei casi, neanche la vogliamo..!
Siamo "costretti" quindi a ricrearci una vita che ci piaccia, che ci vada bene, sul modello della prima, ma differente.
Ecco chi siamo.
Dove andiamo?
Qui volevo arrivare.
A questa domanda.
Dove andiamo.
Alle altre 2 domande è possibile dare una risposta piu o meno..."universale".
In questo caso..
No
O meglio...
Volete sapere dove andiamo..?
Dove vogliamo.
Come vogliamo.
Per cio che vogliamo.
Diciamo che una cosa che questa esperienza dovrebbe insegnare a TUTTI, è che la nostra vita la gestiamo noi.
Questa esperienza ci insegna che OGNI porta, al mondo, nonostante le 1000 difficolta [nessuno dice mai che sia facile...!] ci potrebbe essere aperta.
Non che prima non lo fosse...
Ma prima non potevamo sapere con certezza di essere in grado di poter fare qualsiasi cosa.
Ora sappiamo che c'è la possibilita di non riuscire, certo, ma...sappiamo anche che, sempre e comunque, ci sarà anche la possibilita di riuscire.
Tocca a noi sfruttarla.
Sappiamo che volendo, con impegno, fatica e, chissà, per chi ci crede, anche un po' di fortuna, possiamo fare il lavoro che vogliamo, al livello che vogliamo, nella parte del mondo che preferiamo.
O almeno, ne abbiamo la possibilita...
La sfrutteremo..?

mercoledì 13 maggio 2009

3 intervento

Eccomi di nuovo a scrivere.
Pero' gia avverto, che questo sara un intervento meno...
rivelatore.
Non aspettatevi di scoprire che avete un segreto, non aspettatevi di capire chi siamo o cosa facciamo.
Pero, come sempre, facciamo un passettino verso la risposta..
Gia' abbiamo cercato di definire "chi siamo", vedendo cosa ci accomunava.
Abbiamo capito che ognuno di noi ha un piccolo "segreto", qualcosa di...particolare, da raccontare della sua vita.
Aggiungiamo una piccola parte a questo...

Ognuno, nella "pratica", ha un motivo differente per partire.
Pero' ognuno di noi...parte per risolvere qualcosa.
Magari, inconsciamente...per riempire un vuoto.
Vuoto formato dalla mancanza di un genitore...
Vuoto formato da un posto troppo chiuso mentalmente nel quale si vive...
Vuoto formato da quello che sia.
Qualcun' altro parte per risolvere il suo problema...anche per risolvere il suo problema.
Qualcun'altro ancora...
Potrebbe partire per rendersi conto del suo problema, del suo segreto, di quella parte della sua vita che gli da la spinta dall interno per uscire.
Forse anche questo ci accomuna...
usciamo anche a causa del "segreto".
Qui ce ne rendiamo conto.
Magari ci rendiamo conto che abbiamo affrontato piu del dovuto, che abbiamo avuto, come tutti al mondo, un po' di sfiga, o, al contrario, una enorme fortuna.
Quindi, al rendercene conto...facciamo un passo avanti per poter cambiare le cose, una volta tornati in italia.
O magari...risolverlo gia ora.
Per risolvere un problema, per cambiare una vita che vogliamo diversa, o per poter finalmente godere appieno di quella vita che, ancora non ci rendevamo conto prima della partenza, era perfetta.
Bisogna solo...saper approfittare appieno.

Ma comunque..
La prossima domanda e'...
Cos' e' un intercambio?

Prima di andare a definizioni profonde e dettagliate, dobbiamo capire cos'e' in linea generale..
Prima di tutto:
E' una fase vera e propria..o un passaggio?
Difficile rispondere...
O meglio, ognuno di voi, leggendo, pensera la sua.
Ma noi qui cerchiamo qualcosa di "universale ed assoluto".
Non e' un blog sulla mia vita..Non e' un blog sulla vita di nessuno...
Quindi...prima dobbiamo assicurarci di avere tutti la stessa definizione di "fase" e "passaggio".
Si puo stabilire quale delle due cose sia piu importante?
No.
Ognuno ha la sua opinione su questo.
Pero possiamo dire qualche cosa con certezza...
La fase, in quanto tale, si "vive" di piu. La fase si gode, la fase si sente di piu.
Nella fase "buona" ci si adagia sugli allori [o per lo meno si puo fare..].
Nella fase "mala" si soffre come cani.

Mentre il passaggio...magari si "vive" meno.
Pero, nel passaggio, si "suda" di piu.
Durante il passaggio si lavora per arrivare ad una fase.
E' difficile definire un passaggio della vita di una persona, perche e' una parte in continuo cambiamento.
E qui arriviamo ad un primo punto che ci interessa.
Il cambiamento...
Facciamo un passo indietro, tornando al punto iniziale.

L'ntercambio.

Penso di poter affermare con sicurezza, e dovremmo essere tutti d'accordo, che l'intercambio e' un momento di grandi cambiamenti.
Grandissimi.
Si arriva, si cambia, ci si adatta.
O meglio, si pensa di essersi adattati, poi si cambia ancora, e ancora e ancora e ancora.
Chissa' i piu' fortunati alla fine ritrovano una certa "stabilita".
Ma non e' da tutti.
E poi, appena trovata la stabilita', tocca partire, e cambiare di nuovo, quindi...
Secondo questo punto, l'intercambio dovrebbe essere un passaggio.
Pero'...abbiamo detto anche che, per arrivare ad una una fase, si "lavora".
E noi abbiamo lavorato duro per quest'anno di intercambio, no..?
Abbiamo lavorato duro per poterci godere un NOSTRO anno, un anno da modellare "a nostra immagine e somiglianza", una vita da fare...come volevamo noi.
La nostra "vita parallela" [primo intervento...].
Ed arrivando qui...la viviamo, la gosamos, cerchiamo di sentirla il piu possibile...la fase.
Quindi, concludiamo questa prima parte:
Intercambio, fase o passaggio?
entrambi...
ma questo forse gia lo sapevamo.
[si, che presa per il culo, mezzo intervento per non dire..niente.:P]


Quindi...continuiamo la ricerca dei punti in comune.
Ce ne e' uno, che abbiamo..."trovato".
Uno..brutto o bello, a seconda dei punti di vista.
Un punto in comune difficile, forte, netto, drastico, al quale...non ci possiamo negare piu di tanto.
Abbiamo gia stabilito che per poter fare un anno di intercambio e' necessario essere persone "aperte", aperte a nuove conoscienze, aperte al "diverso", aperte a conoscere.
Siamo quasi tutte persone socievoli, molto socievoli.
Nei nostri paesi, nelle nostre citta'...abbiamo amici, abbiamo una vita bellina...
Quindi, veniamo qui, abbandonando tutto...
E veniamo assolutamente....soli.
Siamo SOLI.
Poi qui di nuovo conosciamo gente, di nuovo ci integriamo in una famiglia, di nuovo abbiamo una vita, ci circondiamo di persone...
E si riparte un'altra volta.
Soli.
Perche torniamo nella nostra "prima" vita, completamente diversi...
Soli un'altra volta, soli dobbiamo lavorare per farcela piacere, per modellarla al nuovo "io", o per viverla come sempre.
E' una brutta realta...ma siamo soli.
Un amico di intercambio, un po ti capisce...ma ha i suoi problemi anche lui, mai identici ai tuoi.
Un genitore ti aiuta, ma non lo vive, non lo capisce...
Ugualmente un amico del tuo nuovo paese, magari ti vuole bene, sta con te, ti aiuta, ma non lo vive, quindi non puo capire...
Forse e' anche per questo che si creano questi terribili e fortissimi legami in cosi poco tempo.
Come quando un italiano in Cina trova un altro italiano...lo prende subito in simpatia.
Non e' solo in fatto di essere dello stesso paese, di cantare le stesse canzoni, di vivere la stessa esperienza...questo e' una grande parte, ma l'altra, l'altra parte...e' che siamo soli...tutti assime.
Tra "soli" ci si "riconosce", ci si appoggia, ci si aiuta...
E ci si sente parte di un insieme, come vuole ogni essere umano.
Per contro, ci si sente meno soli...
Fino al ritorno.
Ed ora sorgono spontanee le domande...
E' bene o e' male..?
In fin dei conti...non siamo TUTTI soli...?
o...siamo tutti uniti?
Ognuno e' solo, ma circondato da gente...nessuno capisce nessuno, perche nessuno vive altra vita che la sua.
Tra di noi, questo e' piu' forte, o assolutamente uguale ad ogni altra persona nel mondo?
Che ognuno la pensi come vuole..






mercoledì 18 febbraio 2009

Cosa siamo?
Siamo intercambisti.
Ma chi siamo? CHI siamo?
Cos’e’ un intercambista?
Cerchiamo un secondo i punti in comune…
Siamo giovani. Siamo adolescenti.
Cosa facciamo?
Cerchiamo di trovare i punti “certi”.
Andiamo in un altro paese.
Per 2, 3, 6, 10 mesi.
Viviamo un’altra vita.
Impariamo un’altra lingua.
Ci “introduciamo” in una nuova famiglia.
E tutto questo, con le ovvie difficolta del caso…
E’ facile??
NO.
Di tutto questo siamo tutti sicuri.
Ed allora ragazzi…
Quante volte vi avranno chiesto: perche’ sei qui?
Non mi riferisco al paese specifico…
Ma so che 1000, e 100000 volte vi avranno chiesto cosa vi ha fatto decidere di abbandonare [perche del resto, quasi di questo si tratta, anche se per “solo” un anno] una vita intera, costruita in 16, 17 anni?
Quante volte ci siamo chiesti, a noi stessi: perche lo faccio?
E non solo nei momenti difficili…
Ma anche quando siamo felicissimi…
Se qualcuno di voi si e’ finalmente dato una risposta, o almeno qualcosa che gli assomiglia…che me lo scriva!!
Mi picerebbe conoscerla…
Io ci penso, tutti i giorni, ogni momento…non sono arrivata a capire PERCHE lo facciamo…
Pero…posso dire di essere arrivata, parlando con altre persone
[si, lo devo ammettere, quello che sto per scrivere, non e’ tutta “farina del mio sacco”]
ad una serie di… “conclusioni generiche”.
Non mi riferisco al “perche” partiamo, ma almeno al “chi siamo”…
Sara’ gia’ qualcosa?
Lo lascio decidere a voi…
Il punto e’: se uno va via un anno da una vita…la “voglia di scoprire” non e’ certo sufficiente.
Per niente.
Ci devono essere 2 “forze”.
[o 1000?]
Una che ti attrae da fuori…
Ed un’altra che ti spinge da dentro…
...ad andare via.
E’ anche vero, pero, che per poter fare una esperienza di intercambio, dobbiamo essere persone belle aperte, solari, che sanno fare amicizia in fretta..e poi dai, ci conosciamo tra di noi:ci sono antipatie simpatie, sportivi e studiosi, pazzi e banali, pero'…mancano gli “sfigati” [senza voler fare la supercifiale del caso…manca gente “vuota”].
Perche uno potrebbe dire: “se ne va dal suo paese perche li non ha neanche un amico”.
No, no, troppo facile.
La gente cosi non parte.
Tutte le persone che ho conosciuto che se ne andavano hanno tanti amici, stanno relativamente bene in famiglia…apparentemente, nessun motivo per “scappare”.
Pero poi, e’ quello che fanno…
Allora, all’inizio non ci pensavo…
Poi inizio a conocere meglio alcune persone…alcuni degli intercambisti…
Ed inizio a “scoprire” che la maggior parte di voi, ragazzi…la maggior parte di NOI…
Ha un “segreto”.
Un lato “oscuro”.
A volte si tratta “semplicemente” di esperienze di vita molto forti.
Se posso permettermi qualche esempio generale…
Gente abbandonata da un genitore alla nascita.
Gente alla quale e’ morto un genitore.
Situazioni sociali particularmente “forti” [difficolta nel lavoro dei genitorio, ad esempio]
Gusti sessuali poco accettati [dalle persone in generale, o dalla stessa persona]
Difficili problemi alimentari
...
E la lista e’ lunga….ma sono segreti..io i segreti..non li so!
Pero, oggettivamente…gia abbiamo detto che tutti noi, nel nostro paese,avevamo una bella vita, no?
Bella vita che pero' abbandoniamo per un anno…
Ed allora…se non fosse dalla vita precedente che scappiamo…ma da noi stessi?
Non dico che l’elenco di “eventi di vita” che ho scritto li sopra sia un elenco di cose dalla quali scappiamo….
Ma potrebbe essere, che alcune cose ci fanno dientare persone diverse..o meglio, ognuna delle cose che ci passano nella vita ci cambiano per sempre…
E quindi, un giorno esce in una conversazione…se fosse da noi stessi che stiamo scappando?
Molto piu probabile...
E quindi...anche se pensate che sia una stronzata...
Proate un attimo, a pensare alla vostra vita...
Qual'e' il tuo segreto?

sabato 20 dicembre 2008

per ogni intercambista nel mondo..

Sto cambiando, e tanto,come sinceramente non mi aspettavo..lo sapevo che si cambiava. Sto vivendo per un anno in Repubblica Dominicana, ad Hato Mayor, in una famiglia di qui che non avevo mai visto prima. Lo sapevo che si matura con quest' intercambio. Ma non ci si aspetta che sia cosi. Forte,veloce. Qui la concezione del tempo viene completamente distorta. Non e la stessa che si sente nella vita "normale". Se dico che una cosa mi e successa "6 mesi fa", mi riferisco ad una cosa che e successa 6 mesi prima dell estate. Prima della mia partenza. A partire da questo ho inizito a pensare che..quest' esperienza non matura solo perche si parla un altra lingua. Non matura solo perche si vive in un altro paese. In un' altra cultura. Con un' altra famiglia. In un' altra scuola, con altri amici, studiando cose diverse e con tutto da conoscere. Tutta questa infinita' di cose, che sono tutte cose che da sole cambiano completamente la vita di una persona, non sono altro che la facciata di questa esperienza. Ne parlvo con gli altri d' intercambio. Questa esperienza maturerebbe tantissimo e sarebbe sempre difficile solo in un' altra citta del tuo stesso paese. Poi ci si aggiunge la lingua, la cultura, ecc ecc, e diventa sempre piu difficile. Aumenta il livello di difficolta, non cambia l' esperienza. E' che questo e' un programma, non di "INTERCAMBIO". E' un programma di "vita parallela". E' brutto da dire che le cose che avevo prima..non mi mancano. Certo, possono mancare certi piccoli dettagli..in particolare la "liberta" che si ha in un posto che conosci. Hai piu liberta,pero....non si sente la mancanza di niente. La prima sera quando arrivi l' unica cosa che vuoi fare e' chiuderti in una stanza, spegnere la luce, buttarti sul letto e piangere, piangere piu che puoi. Ma dalla mattina, quando ti alzi...si ricomincia. E' terribile, non capisci niente di quello che succede attorno a te. Non sai che fare se hai sete, se vuoi andare in bagno, non solo non sai come fare perche sei in una famiglia nuova, e non si sa mai come comportarsi..non lo sai perche, anche volendo, non sai come chiederlo. E questo cambia solo con il tempo..insieme a tutte le altre cose.
E non mi manca niente, non perche sono cattiva...non mi manca niente perche, lo so, e brutto da dire, ma..qui ho tutto. Non manca il migliore amico, non manca la mamma..Per questo dico che non e' un continuo della vita..per questo la concezione del tempo e' assolutamente distorta...per questo dico che e' una vita parallela.Un po come quello che dicevo prima di partire..si mette in pausa una vita..e se ne inizia un' altra. Il problema sara' tornare...non sara' facile. Perche si e' cambiati, troppo. E questa non e un' esperienza che si puo spiegare. Non si puo capire se non si vive. E comunque, anche se si vive, non e che ci si capisca molto...perche, come dicevo, si cambia. Ogni giorno.
OGNI GIORNO, non e un modo di dire...un po' come tornare bambini forse. Come quando inizi la "prima vita". Solo che questa volta, quando la cominci, seI molto, ma molto piu maturo...insomma, le cose le capisci quanto meno. Ed e' strano...
Qui,dopo una settimana di vita in repubblica dominicana, abbiamo avuto un campamento di una notte...tutti noi intercambisti. E sapevamo che il prossimo sarebbe stato solo a novembre. Salutandoci eravamo tristi. Stavamo male. E' che si sta troppo bene assieme...con le persone di qui, e' vero, si lega, ma le persone di intercambio...si formano rapporti assurdi. Incredibili. Persone viste pochissime volte che amo alla follia. Sulle quali so di poter contare...nessuno che io abbia mai conosciuto in italia o nel mondo si avvicina alle persone che sto conoscendo dal primo incontro di intercambisti a roma. Gia' allora lo dicevo, che si creavano rapporti strani, che uno non capisce. Perche tra di noi ci capivamo. Avevamo le stesse identiche paure.Quindi figurarsi le persone che condividono un' esperienza, seppur completamente diversa dalla tua, quantomeno un po piu simile...poco poco...e' incredibile. Quindi, scrivevo: ci si salutava. Sapevamo che ci saremmo rivisti solo dopo 2 mesi. E gia' dopo solo 5 giorni eravamo cambiati tanto...allora salutandoci, ci si dice che..era l' ultima volta che ci salutavamo. Era l' ultima volta che ci vedevamo e che ci parlavamo...Perche, dalla volta dopo...non eravamo le stesse persone. Non piu. Ed e' cosi. Praticamente ci si ripresenta come se non ci si fosse mai conosciuti..le amicizie cambiano. O meglio, aumentano...i rapporti, sempre piu stretti...anche se uno pensa che non sarebbe possibile, dato quanto siano forti dall inizio.E dopo ogni campamento, ci si saluta...e si sa che non sara mai la stessa cosa. Non e' come una bella vacanza, dove quando finisce uno e' depresso, perche lo sa che non si formeranno mai piu quelle situazioni, quei bei legami, eccetera eccetera. Qui non e' la stessa cosa...qui sappiamo che dopo ogni campamento, fosse anche solo un finesettimana a s domingo...ci si dice addio. Che anche se ci si rivede dopo una settimana, non e' la stessa cosa...e quando finira'...salutarci li..salutare le persone che stanno qui, salutare loro, che hanno condiviso con te uin anno come questo, anche se solo per una 30ina di giorni in tutto..salutare, alla fine dell' anno....non sara' dire addio ad una vacanza. Sara' dire addio, sara' la fine di una vita.
Quando saluti dall' italia...lo sai che tornerai. Che se certe cose al tuo ritorno cambieranno, sara' perche tu le vuoi cambiare. Ma da qui...sara' difficile.
Come l' anno scorso e' stato un anno "in funzione" di questa vita qui, il prossimo anno dovra essere "in funzione" di quella che sara la mia vita futura. La MIA. Quella che devo ancora creare, quella che devo ancora decidere.